Alimentazione bioenergetica

Cari lettori, dopo aver parlato nello scorso articolo del congiuntivo, vi presento anche oggi un argomento piuttosto spinoso… l’alimentazione! Non vi dimenticate che, oltre ad essere correttore di bozze e ghostwriter, sono anche istruttore di fitness! e poi ritengo che dovremmo essere maggiormente informati e consapevoli su questo tema, sapersi districare tra mille diete e libri sull’alimentazione ed essere in grado di rispondere a questo dilemma: cosa ci fa bene mangiare e cosa no?

Per cominciare, vi chiedo… quanti di noi possono affermare di seguire una dieta bilanciata, ricca di tutti i macro (carboidrati, proteine, grassi) e micronutrienti (vitamine, sali minerali), idratandosi nella giusta misura e perseguendo uno stile di vita sano? Pochi, a giudicare dai numeri: senza annoiarvi e dilungarmi troppo, gli italiani in sovrappeso sono il 34,2% , mentre un terzo dei bambini tra i sei e i nove anni è in sovrappeso o obeso; più in generale, un terzo degli abitanti dei Paesi occidentali è in sovrappeso… non credo che vi stupirete con questi dati, basta guardarsi un po’ intorno, specialmente nel periodo estivo, dove vi è più gente in giro e siamo meno coperti dai vestiti.

Nel titolo, ho parlato di alimentazione bioenergetica… intanto, che cos’è la bioenergetica? È una forma di terapia che nasce a metà degli Anni Cinquanta, messa a punto da Alexander Lowen, allievo di Wilhelm Reich (1897-1957), il padre delle terapie centrate sul corpo, e che si basa sull’interazione corpo-mente attraverso la respirazione, il grounding, specifici esercizi fisici, al fine di buttare giù le paure e le tensioni, causa di tensioni muscolari e rigidità croniche (le cosiddette “corazze caratteriali”) che impediscono all’energia di fluire. Come si unisce tutto questo con l’alimentazione? Un interessantissimo volume, intitolato proprio Alimentazione bioenergetica, di M. Caliendo, M. T. Lucheroni, F. Padrini, della casa editrice Xenia (2013), ci racconta la nascita dell’alimentazione umana che, partendo dalla Preistoria, si sviluppa in centinaia di migliaia di anni di evoluzione, fino ad essere completamente sovvertita in pochi decenni, con l’avvento dell’industria alimentare, che ha aumentato la quantità e diminuito la qualità del cibo, con il risultato di popolazioni sempre più sovralimentate e sottonutrite (credo che la differenza sia chiara!!); per poi individuare cinque categorie alimentari bioenergetiche (tipo carboidratico, proteico, lipidico, intollerante e bilanciato), fondate su aspetti metabolici, energetici, psicologici, culturali ed emozionali legati al cibo (pur non trascurando importanti elementi quali biochimica dei cibi e fisiologia), con associati consigli nutrizionali che meglio si adattano alle caratteristiche di ciascun individuo, fitoterapia e tecniche bioenergetiche.

Se chiediamo troppo al nostro corpo (e di conseguenza, alla nostra mente), costringendolo a seguire regole ferree e richieste eccessive per aderire a canoni dietetici (ed estetici) troppo rigidi, avremo dei risultati di breve durata; dopodiché, a causa delle troppe restrizioni, finiremo per “ribellarci” ad esse e rinunceremo a qualsiasi cambiamento, cadendo oltremodo nel senso di colpa e mettendo in moto una spirale perversa continua tra rinunce forzate e ricadute. Occorre invece convincere il corpo, e non solo la mente, facendo esperienze nuove in cui esso recupera il piacere, l’energia e la vita dentro di sé: solo così si potrà muovere ed evolversi naturalmente.

Concludendo… per aumentare la nostra consapevolezza alimentare al fine di evolvere le nostre abitudini a tavola, occorre innanzitutto “riprogrammare” noi stessi, in un percorso che unisca le tendenze e le attitudini alimentari dell’individuo con le esigenze nutrizionali dell’organismo. Per poter trovare un equilibrio alimentare, occorre soprattutto poter esprimere il proprio Sé (mente e corpo), la nostra parte più vera, togliersi la corazza e abbandonare l’isolamento interiore che ci porta a trovare nel “cibo spazzatura” gratificazioni sostitutive: questo è il vero nutrimento per l’essere umano. E solo allora potremo seguire l’insegnamento di Osho (stavolta non scomodo l’ormai inflazionato Ippocrate!): «mangia in piena consapevolezza, mangia meditativamente, in questo modo non mangerai mai di più, né di meno, del necessario».

A proposito di alimentazione sana e corretta… ma che ci fa il McDonald’s come official sponsor dell’Expo 2015???

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